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The House of the Rising Sun

anonimo

Lingua: Inglese

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[fine 800, primi del 900]
Parole di autore anonimo. Probabilmente - data la storia che racconta - la versione originale era al femminile.
Melodia forse ispirata a quella di «Matty Groves», ballata inglese del 600.
Al femminile, nel repertorio di Joan Baez.
Al maschile - versione ben più nota - in quello di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly e, soprattutto, de The Animals di Eric Burdon, il loro cavallo di battaglia, coverizzato da moltissimi. In Italia da segnalare la cover offerta da Riki Maiocchi con il titolo «Non ditelo a mia madre», che fu censurata dalla RAI.
Notizie tratte - come anche il testo e le sue versioni - da Musica &Memoria;, cui rimando per un’esegesi più approfondita del brano.

Copertina della compilazione The Asch Recordings, 1939 to 1945 - Vol. 2, dove è presente una versione cantata da Woody Guthrie.
Copertina della compilazione The Asch Recordings, 1939 to 1945 - Vol. 2, dove è presente una versione cantata da Woody Guthrie.
Copertina di American Favorite Ballads, Vol. 2, disco di Pete Seeger del 1958.
Copertina di American Favorite Ballads, Vol. 2, disco di Pete Seeger del 1958.




Joan Baez 1960Animals



Canzone che originariamente raccontava di ragazze perdute, prostitute di Storyville, l’antico quartiere a luci rosse di New Orleans conosciuto anche come «The District», esistente tra il 1897 (quando il sindaco Sidney Story lo istituì per difendere il «decoro» della città, estirpando la prostituzione dalle strade) ed il 1917, quando un’ondata moralizzatrice partita dai vertici dell’Esercito ne determinò la chiusura.
Motto di Storyville era «Honi soit qui mal y pense», lo stesso del «Nobilissimo Ordine della Giarrettiera» inglese (14° sec.)...

Storyville, The District


Le donne che entravano a Storyville erano registrate come prostitute ed i bordelli - come quello chiamato «The House of the Rising Sun» - diventavano le loro prigioni: il «Sole nascente» era il realtà il tramonto di quelle vite dietro ai muri dei casini...

Storyville, The District



Una canzone che mi ha ricordato subito l’altrettanto bella ma meno conosciuta «Katie Cruel», anch’essa molto antica e resa celebre nella versione della grande e disperata musicista e cantante americana Karen Dalton.

Storyville, The District



Aggiungo che, nella sua versione più nota, quella del 1964, al maschile, di Eric Burdon & The Animals, «The House of the Rising Sun» si trasformò, forse anche per la sua struggente melodia e malinconia, in una delle canzoni più amate sia dai soldati americani su fronte del Vietnam che dai ragazzi che sul «fronte interno» combattevano contro quella guerra...

Eric Burdon mentre interpreta «The House of the Rising Sun»
Eric Burdon mentre interpreta «The House of the Rising Sun»

There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it has been the ruin of many a poor girl
And me, oh God, for one

If I had listened to what my mother said
I'd been at home today
But I was young and foolish, oh God
Let the rambler lead me astray

Go and tell my baby sister
Don't do what I have done
But to shun that house in New Orleans
They call the Rising Sun

I'm going back to New Orleans
My race is almost run
I'm going back to spend my life
Beneath that Rising Sun

inviata da Bernart Bartleby - 25/12/2013 - 16:48


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Lingua: Italiano

Traduzione italiana della versione al femminile, da Musica &Memoria;

LA CASA DEL SOLE NASCENTE

C’è una casa a New Orleans
La chiamano “Il sole nascente”
Ed è stata la rovina per molte povere ragazze
Ed io, Dio mio, sono una di loro

Se avessi ascoltato quello che mia madre diceva
Sarei a casa mia ora
Ma io ero giovane e folle, o Dio
E ho permesso che un vagabondo mi portasse fuori strada

Vai e dì alla mia sorella bambina
Di non fare quello che ho fatto io
Ma di evitare quella casa a new Orleans
Che chiamano “Il sole nascente”

Sto tornando a New Orleans
La mia corsa è quasi finita
Sto tornando per passare la mia vita
Sotto “Il sole nascente”

inviata da Bernart Bartleby - 25/12/2013 - 16:49


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Lingua: Inglese

La famosa versione al maschile de The Animals di Eric Burdon, 1964.
Testo tratto da Musica &Memoria;

THE HOUSE OF THE RISING SUN

There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it's been the ruin of many a poor boy
And God I know I'm one

My mother was a tailor
Sewed my new blue jeans
My father was gamblin' man
Down in New Orleans

Now the only thing a gambler needs
Is a suitcase and a trunk
And the only time he'll be satisfied
Is when he's all a-drunk

Oh mother, tell your children
Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery
In the House of the Rising Sun

Well I've got one foot on the platform
The other foot on the train
I'm going back to New Orleans
To wear that ball and chain

Well there is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it's been the ruin of many a poor boy
And God I know I'm one

inviata da Bernart Bartleby - 25/12/2013 - 16:49


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Lingua: Italiano

Traduzione italiana della versione al maschile de The Animals, da Musica &Memoria;

LA CASA DEL SOLE NASCENTE

C’è una casa a New Orleans
La chiamano “Il sole nascente”
Ed è stata la rovina per tanti poveri ragazzi
E, Dio, io so di essere uno di loro

Mia madre era una sarta
Ha cucito i miei nuovi blue jeans
Mio padre era un giocatore d’azzardo
Laggiù a New Orleans

Ora, l'unica cosa della quale ha bisogno un giocatore
È una valigia e un baule
E il solo momento nel quale sarà soddisfatto
Sarà quando sarà del tutto sbronzo.

Oh, madre, dì ai tuoi figli
Di non fare quello che ho fatto io
Passare la vita nel peccato e nella infelicità
Nella Casa del Sole nascente

Bene, ho un piede sulla piattaforma
E l’altro piede sul treno
Me ne sto andando da New Orleans
Per mettermi ai piedi una palla (di ferro) e una catena

Bene, c’è una casa a New Orleans
La chiamano “Il sole nascente”
Ed è stata la rovina per molti poveri ragazzi
E, Dio, io so di essere uno (di loro)

inviata da Bernart Bartleby - 25/12/2013 - 16:50


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Lingua: Italiano

Il testo della cover italiana composta nel 1964 da Riki Maiocchi (1940-2004), cantante dei Camaleonti, da Musica & Memoria

Non dite a mia madre

NON DITE A MIA MADRE

All'alba no, non ci sarò
a raccontarvi di me
si lo so che io
partirò da qui
per poi mai più ritornar

Non dite a mia madre
che son qui
perché lei crede in me
e se saprà la verità
dal dolor ne morirà

Nascerà il sol per tutti voi
ma per me solo notte sarà
fuggirà all'alba poi si lo so
tutti avranno solo pietà

Perdono per me mio Dio
ti chiedo perdono per me
ma fa che mia madre
non sappia mai
che sono finito così,
oh così

inviata da Bernart Bartleby - 25/12/2013 - 16:51


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Lingua: Francese

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Version française – LA MAISON DU SOLEIL LEVANT – Marco Valdo M.I. – 2013
d'après la version italienne de Bernart Bartleby
d'une chanson étazunienne The House of the Rising Sun , ancienne et anonyme.

Paroles d'un auteur anonyme. Probablement – étant donnée l'histoire - la version originale était au féminin.
Mélodie peut-être inspirée de « Matty Groves », ballade anglaise du XVIIième.
Au féminin, dans le répertoire de Joan Baez.
Au masculin – version bien plus connue – dans celui de Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly et, surtout, de The Animals d'Eric Burdon, leur cheval de bataille, reprise par de très nombreux interprètes. En Italie à signaler la version de Riki Maiocchi avec le titre « Ne le dites pas à ma mère », qui fut censurée par la RAI.
Informations tirées - comme le texte et ses versions - de Musica &Memoria; (Musique &M;émoire), à laquelle je renvoie pour une exégèse plus approfondie du morceau.

Chanson qui originairement parlait de filles perdues, prostituées de Storyville, l'ancien quartier réservé de La Nouvelle Orléans connu comme « The District », existant entre 1897 (lorsque le maire Sidney Story l'institua pour défendre le « statut » de la ville, en extirpant la prostitution des rues) et 1917, lorsque une vague moralisatrice venue des sommets de l'Armée en imposa la fermeture.
La devise de Storyville était « Honni soit qui mal y pense », la même que celle du « Très noble Ordre de la Jarrettière » anglaise (14° sec.)…

Les femmes qui entraient à Storyville étaient enregistrées comme prostituées et les bordels - comme celui appelé « The House of the Rising Sun » - devenaient leurs prisons ; le « Soleil Levant » était en réalité le crépuscule de ces vies derrière les murs des bordels…
Une chanson qui m'a rappelé la aussi belle mais moins connue « Katie Cruel », elle aussi très ancienne et célèbre dans la version de la grande et désespérée musicienne et chanteuse étazunienne Karen Dalton.
J'ajoute que, dans sa version la plus connue, celle de 1964, au masculin, d'Eric Burdon & de The Animals, « The House of the Rising Sun » se transforma, peut-être même par sa dévorante et mélancolique mélodie, en une des chansons plus aimées tant des soldats américains sur front du Vietnam que des gars qui sur le « front intérieur » se battaient contre cette guerre…


Chanson contre toutes les formes de guerre militaires ou civiles, elle revêt des formes des plus diverses : originairement, chanson dénonçant la prostitution imposée aux femmes, puis, chanson contre la guerre imposée aux gens et chanson dénonçant les autres formes qui écrasent les humains – le suicide (Riki Maiocchi - NON DITE A MIA MADRE) – pas étonnant qu'elle ait été censurée , la prison (Johnny Halliday – Le Pénitencier).et le chômage (Marco Valdo M.I. – La Fermeture). Le Pénitencier, dont un des auteurs est Hugues Aufray lequel depuis a commis une version plus conforme à The House of Rising Sun sous le titre L'Hôtel du Soleil Levant. (M.V.M.I.)

LA MAISON DU SOLEIL LEVANT

Il y a une maison à la Nouvelle-Orléans
On l'appelle le Soleil Levant
Elle a détruit tant de pauvres enfants
Et moi, j'en suis une, Maman

Ah ! Si je t'avais écouté maman
J'aurais été chez nous maintenant
Mais j'étais jeune et folle, oh Maman
De suivre ce foutu fainéant

Va dire à ma sœur cadette
De ne pas comme moi faire la bête
Et d'éviter cette maison de la Nouvelle-Orléans
Qu'on appelle le Soleil Levant

Moi, je retourne à la Nouvelle-Orléans
Ma course est presque finie
J'y retourne pour terminer ma vie
Sous ce Soleil Levant

inviata da Marco Valdo M.I. - 31/12/2013 - 16:02


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Lingua: Francese

Version française – NE DITES PAS À MA MÈRE – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Non dite a mia madre – Riky Maiocchi – 1964

NE DITES PAS À MA MÈRE

À l'aube, je n'y serai pas
À vous parler de moi
Je le sais que moi
Je partirai de là
Et je ne reviendrai pas

Ne dites pas à ma mère
Que je ne suis plus là
Car elle a foi en moi
Et si elle apprend cette vérité amère
De douleur, elle mourra.

Pour vous tous, le soleil se lèvera
Mais ce sera toujours la nuit pour moi
L'aube fuira et pour moi, je le sais,
Tous n'auront plus que la pitié

Ô ! Pardonnez-moi
Pardon, pour moi, oh ! père
Et faites que ma mère
Ne sache jamais
Que j'ai fini ainsi
Ainsi...

inviata da Marco Valdo M.I. - 31/12/2013 - 16:03


Grazie Marco Valdo M.I. per le tue sempre preziose traduzioni.

Volevo solo aggiungere che, stando a quanto riportato dall'ottimo "Musica & Memoria", "Non dite a mia madre", la prima versione della cover italiana di Riki Maiocchi (che fu scritta non da lui ma da Vito Pallavicini e Mogol) "non venne accettata dalla commissione di ascolto della RAI perchè probabilmente accennava ad una condanna a morte".

Saluti!

Bernart Bartleby - 31/12/2013 - 16:56

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