Men walkin' 'long the railroad tracks
Goin' some place, there's no goin' back
Highway Patrol choppers comin' up over the ridge
Hot soup on a campfire under the bridge
Shelter line stretchin' round the corner
Welcome to the new world order
Families sleepin' in their cars in the southwest
No home, no Job, no peace, no rest
The highway is alive tonight
But nobody's kiddin' nobody about where it goes
I'm sitting down here in the campfire light
Searchin' for the ghost of Tom Joad
He pulls prayer book out of his sleepin' bag
Preacher lights up a butt and takes a drag
Waitin' for when the last shall be first and the first shall be last
In a cardboard box 'neath the underpass
Got a one way ticket to the promised land
You got a hole in your belly and a gun in your hand
sleeping on a pillow of solid rock
Bathing in the city aqueduct
The highway is alive tonight
Where it's headed everybody knows
I'm sittin' down here in the campfire light
Waitin' on the ghost of Tom Joad
Now Tom Said; "Mom, wherever there's a cop beatin' a guy
Wherever a hungry new born baby cries
Where there's a fight 'gainst the blood and hatred in the air
Look for me mom I'll be there
Wherever there's somebody fightin' for a place to stand
Or decent job or a helpin' hand
Wherever somebody's strugglin' to be free
Look in their eyes mom you'll see me."
Well the highway is alive tonight
But nobody's kiddin' nobody about where it goes
I'm sitting down here in the campfire light
Searchin' for the ghost of Tom Joad
inviata da Alessandro - 12/1/2007 - 21:43
IL FANTASMA DI TOM JOAD
Uomini a piedi lungo i binari
diretti non si sa dove, non c'è ritorno;
elicotteri della stradale che spuntano dalla collina,
minestra a scaldare sul fuoco sotto il ponte,
la fila per il ricovero che fa il giro dell'isolato:
benvenuti al nuovo ordine mondiale.
Famiglie che dormono in macchina nel Sudovest
Né casa né lavoro né sicurezza né pace.
La strada è viva stasera
ma nessuno si illude su dove va a finire
sto qui seduto alla luce del falò
e cerco il fantasma di Tom Joad.
Tira fuori un libro dal sacco a pelo
il predicatore accende un mozzicone e fa una tirata
aspettando il giorno che gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi
in uno scatolone di cartone nel sottopassaggio
ho un biglietto di sola andata per la terra promessa
hai un buco in pancia e una pistola in mano
dormi su un cuscino di sasso
ti lavi nell'acquedotto municipale.
La strada è viva stanotte
ma dove va a finire lo sappiamo tutti;
sto qui seduto alla luce del falò
e aspetto il fantasma di Tom Joad.
Diceva Tom: "Mamma, dovunque un poliziotto picchia una persona
dovunque un bambino nasce gridando per la fame
dovunque c'è una lotta contro il sangue e l'odio nell'aria
cercami e ci sarò.
Dovunque si combatte per uno spazio di dignità
per un lavoro decente, una mano d'aiuto
dovunque qualcuno lotta per essere libero
guardali negli occhi e vedrai me".
La strada è viva stasera
ma nessuno si illude su dove va a finire
sto qui seduto alla luce del falò
assieme al fantasma del vecchio Tom Joad.
30/4/2007 - 14:05
IL FANTASMA DI TOM JOAD
Uomini camminano a piedi lungo i binari
diretti verso un posto da cui non c'è ritorno;
elicotteri della stradale che spuntano dalla collina,
minestra riscaldata sul fuoco sotto il ponte,
la fila per il ricovero che fa il giro dell'isolato
benvenuti nel nuovo ordine mondiale.
Famiglie che dormono in macchina nel Sudovest,
né casa, né lavoro, né sicurezza, né pace.
La strada è viva stasera
ma nessuno si illude su dove vada a finire
sto qui seduto alla luce del falò,
e cerco lo spirito di Tom Joad
II Predicatore tira fuori un libro dal sacco a pelo
accende un mozzicone e fa una tirata
in attesa del giorno in cui gli ultimi saranno i primi, e i primi saranno gli ultimi
In uno scatolone di cartone, nel sottopassaggio,
trovo un biglietto di sola andata per la terra promessa.
Hai un buco in pancia e una pistola in mano;
si dorme su un cuscino di sasso
ci si lava nell'acquedotto municipale
La strada è viva stanotte
ma nessuno si illude su dove vada a finire
sto qui seduto alla luce dei falò
e cerco lo spirito di Tom Joad
Ora Tom dice: "Mamma. dovunque un poliziotto picchia una persona
dovunque un bambino nasce gridando per la fame
dovunque c'è una lotta contro il sangue e l'odio nell'aria
cercami, e ci sarò.
Dovunque si combatte per un posto dove vivere,
o un lavoro decente, o una mano che ti aiuta,
dovunque qualcuno lotta per essere libero
guardalo negli occhi, e vedrai me."
La strada è viva stanotte
ma dove va a finire lo sappiamo tutti;
sto qui seduto alla luce dei falò
assieme allo spirito di Tom Joad
inviata da Alessandro - 12/1/2007 - 21:44
IL FANTASMA di TOM JOAD
Seguono a piedi la ferrovia, non c’è chi ritorni, van tutti via.
Elicotteri spia, le truppe son pronte, ma c’è zuppa calda al riparo di un ponte.
La fila s’allunga ed il freddo fa male, benvenuti nel nuovo assetto mondiale.
Famiglie a dormire in auto ridotte, e il lavoro è ora un sogno e la pace è di notte.
Strada che di notte è vita,
ma dove ti porta, questa è un’altra partita.
Spettri le ombre al chiaror dei falò.
Chissà se c’è pure il fantasma di Joad? …
Chi legge da un libro di carta invecchiata, parole nel fumo d’una cicca trovata:
“Sarà primo chi è ultimo” è chiaro il messaggio
e un cartone ti copre nel sottopassaggio.
Hai un biglietto d’andata per la Terra Incantata, hai lo stomaco vuoto
ed un’arma inceppata.
Solida pietra e il tuo capo riposa, e l’acqua di fonte lava via ogni cosa. ...
Strada che di notte è vita,
ma dove ti porta, questa è un’altra partita.
Spettri le ombre al chiaror dei falò.
Chissà se c’è pure il fantasma di Joad? …
Tom Joad diceva: (parlato)
”Dove c’è un poliziotto che mena le mani o un solo neonato che piange per fame,
dove odio e violenza son nell’aria così, tu cercami mamma e mi troverai lì.
Uno che lotta per la casa in cui stare, una mano che aiuti a un lavoro trovare,
chi mai non s’arrende finchè libero è, nei suoi occhi ma’… riconoscerai me”….
Strada che di notte è vita,
ma dove ti porta, questa è un’altra partita.
Spettri le ombre al chiaror dei falò.
Chissà se c’è pure il fantasma di Joad? …
inviata da Andrea Buriani - 16/10/2011 - 21:17
IL FANTASMA DI TOM JOAD
Uomini sul bordo della ferrovia,
biglietti chissà dove se ne vanno via,
dietro la collina c'è la polizia
un fuoco sotto il ponte tiene compagnia.
La fila al dormitorio non finisce più
questo è il nuovo mondo ci sei pure tu.
Famiglie chiuse in macchina che dormono
niente casa né lavoro niente pace no.
E la strada questa notte è viva più che mai,
ma anche senza indicazioni non ti perderai.
io sto seduto accanto al fuoco resto così
fino al giorno in cui Tom Joad passerà di qui.
Un prete legge il libro delle verità,
mentre fuma qualche cosa che lo calmerà
gli ultimi davanti ai primi quando sarà
intanto dorme in un cartone giù in città
biglietto sola andata per andare via
speranze lungo il bordo della ferrovia
miserie in questa notte buia di città
non c'è fontana che può darti dignità
E la strada questa notte è viva più che mai,
anche senza indicazioni non ti perderai.
io sto seduto accanto al fuoco resto così
fino al giorno in cui Tom Joad passerà di qui.
Dove una divisa picchia un giovane
dove un bimbo cresce solo a piangere
dove c'è battaglia e sangue nelle vie
stringi quelle mani e troverai le mie
dove un uomo lotta per la libertà
dove quel che resta è solo povertà
dove la paura è tutto ciò che hai
cercami tra loro e lì mi troverai
E la strada questa notte è viva più che mai,
anche senza indicazioni non ti perderai.
io sto seduto accanto al fuoco resto così
fino al giorno in cui Tom Joad passerà di qui.
inviata da DonQuijote82 - 21/11/2011 - 17:32
IL FANTASMA DI TOM JOAD
Gente scalza sui binari della ferrovia
Diretti verso una strada dove non c’è via
La polizia come un falco sorvola la collina
Non ci resta che questa minestra avanzata dalla mattina
Il marciapiede è pieno verso il ricovero generale
È lo spettro oscuro del nuovo ordine mondiale
Genitori e figli insonni nell’auto parcheggiata
Nessun lavoro ne pace ne sicurezza ne casa.
Questa strada è sveglia ora
Ma è lunga e non so dove porta
Mi scaldo alla luce di questo fuoco
In attesa che il fantasma Tom mi porti fuori dal gioco
Prendo il libro ingiallito dalla copertina strappata
accendo un mozzicone e accenno una tirata
E attendo il miracolo con pazienza
Che gli ultimi siamo i primi in questa sporca esistenza
Nel cartone ho il biglietto per la terra sognata
Con mano armata e pancia bucata
Poggio la testa su una pietra li trovata
E con l’acqua di fontana mi levo la puzza della notte passata
E la strada è sempre sveglia
E la guardo in questa notte di veglia
Sempre qui vicino a questo fuoco
Aspettando di parlare col fantasma di Tom anche per poco
Tom disse:
“dove c’è un poliziotto che con forza percuote
O dove dei figli piangono con le pance vuote
Dove la violenza si annida e comincia da qui
Cercami mamma io sono li
Dove qualcuno lotta per un tetto in cui vivere
Per un lavoro modesto e un gesto per sorridere
Dove si lotta e si difende per la libertà che c’è
Mamma in quelle persone vedrai me.
E la strada è ancora sveglia
Come ogni notte riesco a vederla
Ancora in compagnia di questo falò
Col fantasma di Tom al mio fianco solo piu non sarò
inviata da luca - 13/7/2012 - 09:41
18/2/2016 - 19:57
4/11/2014 - 21:58
giusy - 12/5/2007 - 14:30
Carlo - 6/6/2008 - 00:15
Luca 'The River' - 23/6/2008 - 02:19
tom mix - 4/1/2009 - 09:25
MIMMAISTER - 18/3/2009 - 16:11
8/5/2010 - 15:35
Tommy - 4/11/2010 - 16:30
Andrea - 23/2/2013 - 00:52
Andrea - 30/1/2014 - 18:20
dq82 - 30/3/2015 - 09:25
Il brano dà il titolo al quindicesimo album di Springsteen, il secondo acustico dopo "Nebraska"
È stato anche riproposto in una versione elettrica e quasi rappata dai Rage Against The Machine.
Reinterpretata da Springsteen in versione elettrica nell'album "High Hopes" (2014) in duetto con Tom Morello.
Interpretata anche in duetto con Pete Seeger nel disco Sowing the Seeds (2006).
"La storia di Furore, per chi non l´abbia mai letta o l´abbia dimenticata, è l´epopea della biblica trasmigrazione della famiglia Joad, assieme ad altre centinaia di poveracci, dall´Oklahoma attraverso il Texas Pandhanle, il New Mexico e l´Arizona, lungo le famosa Route 66 che conoscerà altre storie letterarie (Kerouac, fra gli altri), fino alla California, «il paese del latte e del miele», in cerca di un modo di vivere. Ci troveranno solo il modo di sopravvivere: paghe da fame, padroni terribili, lavori da schiavi. Sono gli anni della Grande Depressione, e, se non vogliamo ricorrere a John Ford, possiamo immaginarci i Joad con gli stessi volti dei disperati ritratti da Dorothea Lange e da Walker Evans, cotti dal sole e dal vento della Dust Bowl - come vennero soprannominate una volta per tutte, anche quando tornarono alla quasi normalità, quelle zone, dopo le spaventose siccità di quegli anni, che le aveva rese un deserto di polvere e di tempeste di sabbia - , smagriti da un regime di lavoro che non bastava neanche lontanamente a nutrirli, e non si dica a farli vivere." (Irene Bignardi, da La Repubblica)
Ma non è questa la storia che Springsteen vuole raccontare: Tom Joad è un fantasma ancora presente nell'America di oggi, come se sessant'anni dopo, ben poco fosse cambiato. Dice Springsteen:
(intervista di Gino Castaldo, da "Il Venerdì" di Repubblica, 5 aprile 1996)
L'autostrada, luogo simbolo del sogno americano, esaltato dalla generazione beat, è ancora viva, ma è popolata da gente senza speranza, il cui destino è un fuoco acceso sotto un ponte per scaldarsi. I Tom Joad di oggi sono forse messicani, le nuove vittime di un Nuovo Ordine Mondiale ancora affollato di poliziotti che picchiano, bambini che piangono per la fame, gente senza lavoro e senza libertà. Benvenuti.
Riferimenti
- Musica e Memoria
- "Oggi ho salvato il mondo" - canzoni di protesta 1990-2005" di Carlo Bordone e Gianluca Testani. Arcana Editrice, 2006
*
Sul piano letterario, Springsteen si inserisce nella crescita mitica della figura di Tom Joad da Steinbeck in poi. Nel romanzo di Steinbeck, il personaggio dice che "siamo tutti una grande anima"; il suo discorso alla madre è poi seguito da un lungo, sentimentale finale umanitario.
Nel film di Ford, la storia si ferma qui, nel momento in cui Tom Joad annuncia alla madre la sua scelta. Lo stesso avviene nella ballata di Woody Guthrie, dove Tom Joad dice però che "tutti potremmo essere una grande anima": dagli echi dell'Oversoul originario emersoniano passiamo alla possibilità di una solidarietà, da costruire (non a caso, Woody Guthrie ha chiamato Joad uno dei suoi figli). In Springsteen, infine, Tom Joad è diventato un fantasma una traccia dell'incancellabile presenza e resistenza della memoria, che sta alla Depressione ed ai rapporti di classe in modo non dissimile da come la Beloved di Toni Morrison sta alla schiavitù ed ai rapporti di genere e razza.
Le immagini da anni Trenta da Furore a L'imperatore del Nord di vagabondi e profughi della depressione, si illuminano di colpo della luce livida del presente: la strofa di soli gerundi rinvia all'atemporalità di Whitman; gli elicotteri sopra la collina sembrano quelli di Apocalypse Now e il poliziotto che picchia sovrappone all'immagine del predicatore Casey di Steinbeck quella di Rodney King, simbolo della Los Angeles e della California odierna, dove questo disco è stato composto.
Questa era la terra promessa per i protagonisti del romanzo di Steinbeck, la fine della strada (e qui Springsteen ironizza anche sui suoi miti precedenti della "promised land"). Adesso, è l'orlo dell'abisso. È un paradosso che il confine sia varcato verso il Nord da braccianti e spacciatori messicani in cerca del mito americano, e verso il Sud da esuli, vagabondi, sognatori e criminali nordamericani in cerca di alternative assurde all'assurdo e all'insensatezza della realtà (Highway 29). Ma non è un paradosso che, in un caso e nell'altro, le storie finiscano con la morte.
I profughi, gli esuli, i vagabondi californiani di Bruce Springsteen non sono O. J. Simpson, la cui fuga finisce nell'ambigua gloria dei riflettori.
(Alessandro Portelli)